A Milano, il 12 dicembre 1969, una bomba esplode nella Banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana. Sedici persone rimangono uccise e un centinaio ferite.
La notte stessa dell’attentato Pinelli e Pietro Valpreda vengono arrestati insieme ad altri 84 anarchici.
Il 15 dicembre, in quel momento illegalmente detenuto, Giuseppe Pinelli viene interrogato. Morirà defenestrato dal quarto piano della Questura di Milano.
La polizia e la stampa presenteranno Pinelli come colpevole dell’attentato di Piazza Fontana. Nonostante il clima di intimidazione, ai suoi funerali partecipano 3.000 persone accompagnate da bandiere nere.
Licia Rognini Pinelli non ha mai ottenuto la verità sulla morte di Giuseppe.
Pietro Valpreda, rilasciato nel gennaio 1972, fu scagionato nell’agosto 1985. I responsabili dell’attentato, vicini ai fascisti di Ordine Nuovo, furono assolti per insufficienza di prove o prescrizione dei fatti.